martedì 15 maggio 2012

Capitolo 6 (di Barney Panofsky)



Admiral City
Salazar Tower,
22 aprile 2013
Ore 5.00 AM

Libby si accorse con la coda dell'occhio dell'ingresso furtivo di Bonnie nella Torre.
Quella stronzetta non aveva mai voluto far parte della START, sembrava la cagnetta dei Salazar e la irritava sempre; ma adesso le sue priorità erano altre: Matt era rinchiuso nella Salazar Tower da tre ore, e nessuno sapeva che cosa stesse succedendo là dentro.
Bonnie avrebbe dovuto aspettare: nella vita esistono compiti che si possono posticipare, e la stronzetta era un perfetto esempio di attività non prioritaria, almeno in quel frangente.

«Kirkman, mi faccia passare per favore»
Il capitano della Guardia Nazionale di Portorico si girò con calma misurata verso Lady Liberty.
«Lo farei più volentieri se sapessi a cosa la mando incontro, Lady. Ma presumo di non poterle impedire l'ingresso, quindi... Ragazzi, fate passare la Signora. E tenete occhi e mani a posto, se non volete che lei vi stacchi la testa con uno schiaffo...».
L'ultimo avvertimento era probabilmente superfluo, ma nel gruppo c'erano un paio di reclute che difficilmente sarebbero state indifferenti davanti alla donna fasciata nella sua tuta polimerica in spandex rinforzato con kevlar e carbonio. Lady Liberty era splendida ed algida, di una bellezza pericolosa; un pugno scagliato a velocità subsonica (ma si trattava comunque di quasi mille chilometri l'ora...) con i suoi guanti da combattimento era tranquillamente in grado di staccare la testa ad una recluta e - con la stessa facilità - bucare il portellone di un'auto.
La squadra della Guardia Nazionale si aprì e fece passare Libby, che in meno di mezzo secondo percorse lo spiazzo tra il blocco degli uomini di Kirkman e l'ingresso principale della Salazar Tower. I militari la videro quasi sparire davanti a loro, riapparire per un attimo davanti alla porta a vetri che si apriva sulla immensa hall della torre, poi sparire definitivamente all'interno dell'edificio.

***

La hall era crepitante dell'elettricità statica che correva all'esterno dell'edificio, ma a parte questo assurdamente silenziosa.
Nessun segnale sembrava potere uscire dalla torre, nessuna traccia elettronica era in grado di rompere l'assedio generato dall'attacco di Mezzanotte: la donna era sola con se stessa.
Libby attivò la modalità “combattimento” dei suoi occhiali speciali, e un reticolo virtuale apparve davanti ai suoi occhi.
I sensori di movimento a corto raggio non segnalavano niente davanti a lei, i rilevatori termici indicavano una traccia che girava verso destra e verso il basso: probabilmente la scia lasciata da Bonnie qualche minuto prima.
Ma Matt era sparito ai piani superiori, e - ancora una volta - la priorità non era certamente inseguire la stronzetta.

La Super si avvicinò lentamente alle scale e lanciò il suo drone firefly in ricognizione. Il microrobot a induzione salì veloce per cinque piani, fornendo a Libby una scansione completa del percorso: nessun pericolo in vista, possibilità quindi di muoversi a tutta velocità.
Lo schema fu ripetuto per altre quattro volte, poi - senza alcun preavviso - il firefly sparì. Non segnalò alcuna anomalia, prima: semplicemente all'istante x era attivo e trasmetteva regolarmente i suoi dati, l'attimo dopo il canale era vuoto di segnali.

Libby si raggomitolò su se stessa, pronta a schizzare alla massima velocità contro l'eventuale bersaglio e a colpirlo con la pura energia cinetica della sua massa in movimento iperaccelerato, e iniziò a salire le scale molto lentamente.
Era al pianerottolo del ventitreesimo piano quando, tra i crepitii di statica e gli schiocchi metallici che ruscellavano sinistri dai piani superiori, le sembrò di vedere qualcosa lungo il corridoio alle sue spalle.
Con tutta la prudenza che poteva mettere nei sui movimenti, Libby strisciò accosto al muro ed entrò nel corridoio.
C'era in effetti qualcosa, in mezzo al pavimento. Una figura umana, una donna.
Libby la riconobbe subito, e imprecò mentalmente contro Ross, che le aveva assicurato pochi minuti prima che l'attrice era al sicuro. Perché al ventitreesimo piano della Salazar Tower, in mezzo al corridoio semi-illuminato da fioche luci di emergenza, c'era - al di là di ogni ragionevole dubbio, e contro qualsiasi probabilità favorevole- Scarlett Johansson.
«Signora Johansson!» sussurrò Libby.
Nessuna risposta dalla donna a terra, che però sembrò muovere un braccio. C'erano almeno venti metri tra loro due, una distanza ridicola se la Super avesse potuto contare sulla sua velocità... Ma Libby non si fidava a correre in quell'ambiente ristretto, male illuminato e dannatamente ostile, quindi optò per un avvicinamento misurato e prudente.  
Aveva quasi raggiunto la Johansson quando - senza alcun preavviso - il pavimento si aprì sotto i suoi piedi, e Libby si trovò a cadere assieme all'attrice per un paio di secondi. 

***

Le due donne atterrarono morbidamente su una massa di qualcosa che sembrava sabbia in una ampia stanza circolare, il soffitto alto almeno sei metri, le pareti di plexiglas dieci metri tutto attorno a loro.
Davanti, in una nicchia illuminata da freddi bagliori di plasma freddo, American Dream sembrava crocefisso ad un traliccio metallico, braccia, torso e gambe legate alla struttura da fasce luminose. La testa penzolava senza conoscenza, quasi a dipingere una tragica deposizione del Caravaggio.
«Matt! Matt!», urlò Libby, e quasi nello stesso istante il suo cervello mandò agli arti inferiori il comando di pompare a tutta velocità verso l'uomo che amava.
La Super ebbe appena il tempo di realizzare che non stava muovendosi affatto, che accanto a Matt apparve un essere che pareva fatto di ombra. Era senza faccia, ma incredibilmente stava sorridendo e scuoteva la testa verso Libby, sempre più immobile e incredula.
«Conosci i composti tissotropici, Lady Liberty? No? Bene: ne stai calpestando uno. E più forte lo calpesti, più questo si liquefa e ti intrappola»
La donna si rese conto che l'essere misterioso diceva la verità. Smise di correre, e si fece circondare dal composto viscoso che già stava solidificandosi attorno a lei e alla Johansson. Libby decise di aspettare per capire chi aveva davanti e cercare una via d'uscita per lei, Scarlett e Matt.
L'essere nero continuava a sghignazzare: «Mezzanotte sarà contento di sapere che ho catturato anche Lady Liberty, assieme al caro American Dream! E saranno contenti anche i nostri padroni!»

Libby stava in silenzio, ma la rabbia per essersi fatta catturare come una stupida, il timore per le condizioni di Matt, e l'odio che le stava crescendo nei confronti di quell'incubo nero la facevano quasi esplodere.
Per il momento, non poteva che pensare a un modo per tirarsi fuori da lì, e a chi mai ci fosse dietro questo folle attacco ad Admiral City e ai Super.
Era così a corto di prospettive positive, che cominciò addirittura a sperare che la stronzetta potesse in qualche modo aiutarla...
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28 commenti:

  1. Bel capitolo, mi piace lo stile con termini scientifici. In alcuni passaggi, specialmente quello finale, mi sembrava di leggere le didascalie dei fumetti, con l'aggancio per la prossima puntata.
    Quando Libby e la Johanson cadono, ho pensato che avrebbero lottato tra loro in quella che sembrerebbe un'arena, mi sbaglio?

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  2. Evvai ci si addentra nella Torre!!!!!!!!!
    Mi piace molto anche il dettaglio scientifico...!!!!

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  3. Vero: capitolo che ricorda molto le dinamiche di un album a fumetti, compresi i dettagli tecnico/protoscientifici.
    Molto bello, per quel che mi riguarda :)

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  4. Bel pezzo! :) Ho molto apprezzato la non introduzione di nuovi Super, e molto interessante la presenza della Johansson. E finalmente siamo nella Torre... ^^

    Ciao,
    Gianluca

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  5. Sarebbe interessante sapere il perché Scarlett si trova ancora lì. Mi sembra un ottimo spunto. ^^

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    1. So che tu gongoli perché l'hanno finalmente rimessa in ballo.
      Pure io ^^

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  6. Molto bello e avvincente. Mi permetto solo di nutrire forti perplessità sulla sostanza tissotropica che secondo me si comporterebbe in maniera opposta, facilitando la fuga di Libby. Semmai sarebbe adatto un fluido reopeptico, che aumenta la viscosità all'aumentare della cinetica. http://it.wikipedia.org/wiki/Reopessia

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  7. Davvero un ottimo capitolo, complimenti. Questo secondo me dovrebbe essere il vero spirito del gioco: mandare avanti la storia, senza voler inserire ad ogni costo il proprio personaggio. Con ciò non me ne vogliano gli autori dei capitoli precedenti, comunque lodevoli, ma ai quali forse, se devo essere puntiglioso, va criticata un'eccessiva fretta. Ma la colpa va anche al buon Alessandro, che ha imposto un limite di caratteri troppo risicato! :-)

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    1. Il buon Alessandro, che oramai ha qualche esperienza sul groppone, sa che capitoli più lunghi avrebbero dissuaso molti dal leggere online ;)
      Può sembrare una scemenza, ma il livello d'attenzione medio è risibile (purtroppo). Fosse per me leggerei volentieri capitoli lunghi il doppio.
      Magari, se la storia si manterrà su questi numeri (circa 600 lettori per ogni capitolo) potrei dare la possibilità ad alcuni autori di sforare il limite di caratteri, specialmente in caso di capitoli clou della storia :)

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  8. Per la barba del profeta! mi scombussola un po' questo capitolo...ma molto bello.
    Ed io so come Scarlett è finita lì...

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    1. Scarlett è nelle tue mani, Cristiano!
      (Pur sempre meglio di quelle di Pinketts, almeno credo...)

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  9. Bello, bello, bello!
    Finalmente s'intravede l'interno della torre e alcuni particolari di cosa potrebbe accadere (Scarlett proprio non me l'aspettavo...).
    Ma chi è il tosto che è riuscito a beccare due super con tanta facilità? Meriterebbe un premio... :D

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  10. Ottimo capitolo, chiaro e fluido, con il ritorno di Scarlett, che già mancava a tutti :)

    Sulla lunghezza dei capitoli concordo con Alex. Credo che i precedenti siano stati più confusi per la voglia (comprensibile eh) di inserire ognuno un proprio alter ego Super, invece di utilizzare quanto era già in campo.

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  11. Bene, finalmente ci si mette in movimento nel cuore dell’azione. Ho una perplessità scientifica su quel materiale ma per ora chissenefrega, era importante cominciare a fra quadrare i pezzi. La Johansson può diventare una buona pedina. La storia allo stato attuale obbliga il prossimo giocatore o al massimo il successivo a dare un bello spintone in avanti. Barney, ottimo lavoro!

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  12. @ tutti: grazie per i complimenti :-P

    @Max: si, una roba tipo arena era quel che avevo in mente.

    @ Gian Destreja: posto che probabilmente hai ragione (ma non lo diro' mai :-)), la mia idea era quella di lei che cercava di muoversi su un terreno "duro", ma ad ogni passo il terreno si trasforma in marmellata sempre piu' liquida. M'era venuta in mente 'sta cosa tipo sangue di San Gennaro, e ce l'ho voluta infilare...

    Ciao,

    Barney

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    1. Ciao Barney! Bel capitolo, te lo dico pubblicamente :)

      Ho anche una richiesta da fare. Cito il paragrafo in questione: "Libby si raggomitolò su se stessa, pronta a schizzare alla massima velocità contro l'eventuale bersaglio e a colpirlo con la pura energia cinetica della sua massa in movimento iperaccelerato, e iniziò a salire le scale molto lentamente."

      Quel "molto lentamente" stride con un coltello su una lavagna. Mi dai il permesso di toglierlo?

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    2. @Barney, l'immagine che hai descritto è molto bella in effetti, solo avresti potuto essere più vago nel termine scientifico. Comunque ti rinnovo i complimenti. ;)

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    3. Sono flessibile e accetto qualsiasi consiglio, ma lasciami la difesa, almeno :-)
      Il concetto che volevo esprimere era una molla caricata al massimo, pronta a scattare, ma "trattenuta". Se stride, togli senza problemi.

      Ciao,

      Barney

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    4. :) Non volevo essere così pressante, chiedo scusa :)

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  13. Quando Libby è rimasta bloccata nel fluido ho pensato subito a questo video che ho visto un pò di tempo fa su youtube :) : http://www.youtube.com/watch?v=thX4pkeHbTA&feature=plcp

    Complimenti per il pezzo ;) !!

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  14. Bel capitolo, le cose si mettono in moto. Qualche perplessità tecnica qua e là (tipo Libby che sfonda il metallo a pugni pur non essendo invulnerabile), ma nell’insieme tutto procede e ciò è cosa buona e giusta. Quanto alla sostanza, per me avresti anche potuto chiamarla sabbia mobile e non avrei detto niente, avevo scambiato il discorso per tekno bubbles e ignoravo il termine in oggetto. American Dream crocifisso m’intriga, il fatto che sia entrato in scena già neutralizzato offre diversi spunti e curiosità. Avanti così, adesso la mia sete di sangue è pronta per la caduta di qualche super dalla tutina rossa per far capire che la situazione è critica.

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  15. Scrivo il commento per la terza volta ( T.T ) e a tal pro, non si potrebbe rendere libero l'accesso ai commenti? (senza dover avere un account, soltanto scrivendo nick e url)
    E magari - sarebbe magnifico - anche senza captcha? sono rompipalle, lo so.

    Per il resto lo dico, se mi trovo la Scarlet fra i piedi non avrò pietà, eh :P
    Qwerty

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    1. Ciao. Grazie per il commento. Purtroppo le richieste che fai non sono gestibili da me. La piattaforma Blogger funziona così, piaccia o meno. Anch'io odio il captcha, ma non ho scelto di utilizzarlo per moderare i commenti :P
      Portate pazienza.

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    2. E vabbé, ho provato eheh Il problema lo sento soprattutto quando uso lo smartphone

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  16. Bello, bello e ancora bello. Stile interessante, si ricollega bene a ciò che è stato scritto e dà ottimi appigli a chi segue. Finalmente abbiamo alcune risposte, ma ecco spuntare nuove domande. Come mai Scarlet è ancora lì (sempre che sia lei e non Stanislao Moulinsky), chi sarà l'uomo nero che sembra abbia abbattuto American Dream e catturato Libby, e soprattutto, ma è così bello il lato B di Lady Liberty?

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  17. Sì, il captcha sui telefonini è una rogna. Vedrò se c'è la possibilità di metterci mano!

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  18. @Valerio: immagino che qualcuno prima o poi dovrà darci risposte su Scarlet :) Riguardo al b-side di alibby invece la risposta è dentro di noi...

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