martedì 5 giugno 2012

Capitolo 9 (di Cristiano Pugno)




Salzar Tower.
Admiral City
22 aprile 2013
Ore 06:00 A.M.

«Signora Johansson?»
Scarlett udì un suono indistinto, una voce fantasma che fluttuava nell’etere.
Cercò di aprire gli occhi, di concentrarsi su quell’ eco che veniva da lontano.

«Signora Johansson?»
Scarlett si mosse cercando di recuperare il controllo dei suoi arti.
L’ultima cosa che ricordava era il distretto di polizia di Hato Rey, aveva cercato di uscire, poi era stata colpita da una grossa scarica di energia ed aveva perso i sensi.
Adesso era immersa in una specie di poltiglia nerastra, dalla consistenza collosa.
Nella penombra scorse la sagoma di una altra persona, la riconobbe subito, era Lady Liberty la famosa Super.
Il cervello di Scarlett ricominciò a funzionare a pieno regime e subito capì di essere finita in un mare di guai.

«Lady Liberty è lei?»
«Sì, sì, sono io. Stia tranquilla andrà tutto bene.»
«Se anche lei è rimasta bloccata qui, ho i miei dubbi che le cose possano andare bene», commentò Scarlett con un tono che voleva essere normale.
Libby fece una smorfia, indecisa se essere felice che l’attrice stesse bene o contrariata per il non poter far nulla.
Scarlett continuò a contorcersi per cercare di riprendere una posizione eretta.
Indossava ancora la divisa della polizia di Admiral City che aveva trovato nello spogliatoio del distretto.
La placca argentata del distintivo aveva strani riflessi bluastri e la scritta con il nome “B. IOLL” era come attraversata da piccole scintille.

* * *

Al piano terra Bonnie si aggirava per i corridoi vuoti.
Si inchiodò tra le ombre, schiena al muro. Scrutò nella semioscurità colore del piombo. Non molto da vedere. Solamente residui della demolizione. I preziosi quadri ridotti a pezzi, pavimento pieno di fogli, documenti nel vento.
Non avrebbe dovuto esistere nessun vento.
Non là dentro.
Invece esisteva.
Penetrava dallo squarcio nella parete sventrata in più punti dalle esplosioni. Sibilava nella torre a sussulti.
E poi lo sfrigolio della Teleforce.
Pulsava senza sosta, disseminata in tutti gli ambienti.
Soffitti, angoli, porte, travi, pilastri erano attraversati dalle scariche, e questo non era affatto un buon segno.
Improvvisamente le porte dell’ascensore si aprirono con un sibilo sommesso.
«Vieni da me, Bonnie» la voce di Ramon Salazar esplose nel silenzio.

* * *

Scarlett cercò di guardarsi intorno, si trovava in una specie di gabbia trasparente, la volta a cupola pareva non avere interruzioni.
Fissò il volto di Lady Liberty, aveva l’impressione che le stesse parlando, ma lei non sentiva nulla, come se la Super fosse intrappolata in un acquario.
Udiva voci che provenivano da lontano, come echi in sottofondo. Cercò di concentrarsi, focalizzare la situazione in cui si trovava, ma non riusciva.
La sua mente iniziò a confondersi.
Era come se un fiume le stesse entrando nella testa, portandosi via tutti i ricordi, lasciando il vuoto.
Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, ma non udì nulla.

* * *

L’essere composto di ombra la fissava dall’alto, nello sguardo di Scarlett vi era ormai solo il vuoto.
Si volse verso l’esterno, il cielo sopra al porto aveva il colore come quello di un televisore mal sintonizzato, probabilmente erano i poteri di Uranium che stava combattendo contro i suoi Triari.
Ma ora non era quello il suo problema, doveva sistemare gli altri pagliacci in calzamaglia, iniziando da quella bamboccia iperattiva.

Le porte dell’ascensore si chiusero senza rumore ed il cilindro di vetro e acciaio sprofondò nelle profondità della Salazar Tower, lasciando Bonnie senza fiato.


* * *


Libby osservò gli occhi di Scarlett spegnersi. Il volto, reso famoso da Hollywood, trasfigurarsi in una maschera orribile.
Cercò di muoversi, voleva avvicinarsi, scuoterla, ma la sostanza vischiosa le rendeva difficile fare qualsiasi movimento.
Un vortice di pensieri inziò a formarsi nella sua testa, cercò di concentrarsi sulla missione, su Matt, ma non riusciva.
Davanti agli occhi comparvero le immagini della sua vita, i volti dei suoi genitori, lei bambina, l’incidente, le missioni per conto dello START.
Un unico vortice di ricordi che si allontanava, scoloriva, cancellandosi in una nebbia sempre più confusa.

Una risata che non aveva nulla di umano riempì tutto il locale.
Anche se non era possibile, qualcuno avrebbe detto che l’essere oscuro stava ridendo.

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14 commenti:

  1. Molto bello il potere che s'intravede nel capitolo, sono curioso di vedere come verrà utilizzato dai prossimi.
    Complimenti Cristiano, davvero un bel pezzo! :D

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  2. Bella alternanza tra i vari personaggi, e molto bene per aver incluso Scarlett tra i personaggi "attivi", nel senso che finalmente entriamo anche dentro il suo punto di vista. :)

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    1. Scarlett, che fa/si appresta a fare una pessima fine :-O

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  3. Urca. Si mette sempre peggio... Posso dire che mi piace questo ribadire che anche se i super sono super non è per nulla scontato che vincano, e che vincano facile.
    Buon lavoro, Cristiano ^^

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  4. Bel capitolo veloce e denso al punto giusto. Dà l'idea che il tutto stia raggiungendo il punto di bollore. Buon lavoro da parte mia.

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  5. Davvero niente male Cristiano, hai chiuso parecchi punti aperti della storia e rimesso una parte della trama sul giusto binario. In più, hai ribadito i poteri psichici di Mezzanotte e messo sullo sfondo Uranium che era stato abbandonato in precedenza.
    La citazione da Neuromante da sola varrebbe il capitolo.

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    1. grazie per averla notata, ce ne sono altre due ma sono più nascoste ;)

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    2. A questo punto lancio la sfida per vedere chi le sa cogliere :)

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  6. Mi unisco ai complimenti a Cristiano, che ha fatto un ottimo lavoro di taglio e cucito, concentrandosi su scenari diversi, al fine di ottenere un indispensabile capitolo di raccordo!

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  7. La mia dolcissima Scarlett *-* Spero proprio che qualcuno la salvi al più presto! :P Cazzatelle a parte, bel capitolo complimenti! Qui le cose iniziano un po' a complicarsi però, meglio rileggersi i capitoli precedenti tutti in una botta

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  8. Queste vicende diventano sempre più Dark, molto interessante l'atmosfera Cristiano ed anche l'aver lasciato in sospeso diverse vicende...bravo!

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  9. Bene mi associo agli altri, un ottimo capitolo di raccordo e finalmente sappiamo qualcosa di più sul conto di Mezzanote, sempre che sia lui...

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  10. Ottimo lavoro, inizia ad assumere le tinte di una tragedia xD

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  11. Grande capitolo!
    è sparita qualche virgola qua e là, ma chissene...
    Un capitolo di raccordo è quello che ci vuole, a questo punto. Un mucchio di complimenti per non esserti lasciato andare alla tentazione di introdurre nuovi colpi di scena o personaggi, preferendo mandare avanti la storia riprendendo le trame lasciate aperte dagli altri e offrendo nuovi spunti per i prossimi autori. Bella anche l'atmosfera che si è venuta a creare, di stampo semi-horror con la perdita di coscienza di sè della Johansson, le scintille di Teleforce che corrono lungo le pareti e l'oscuro richiamo che trascina Bonnie nella profondità della torre.
    Ottimo lavoro!
    Il Moro

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